Articolo uscito sull’ Herald Tribune il 3 Novembre 2008. Thomas Friedman scriveva: «Dovremo tutti pagare perché il collasso avviene nel contesto di quello che può essere considerato forse il più grande trasferimento di ricchezza dalla rivoluzione bolscevica del ’17. Non è un trasferimento di ricchezza dai ricchi ai poveri, ma un trasferimento di ricchezza dal futuro al presente. Mai nessuna generazione ha speso tanto della ricchezza dei suoi figli in un periodo di tempo così breve. Il futuro non c’è più: è stato speso, ipotecato, devastato dal capitalismo neoliberista”.
Furto al futuro? I dati economici lo sottolineano e sembrano inequivocabili. Ma sono figli come sempre di scelte. L’economia influenza il futuro ma l’uomo comunque sceglie l’economia che vuole.
Il futuro è “rubato” quando riflette solo il proprio bisogno senza leggere il bisogno della comunità. E’ tradito quando manca di coraggio nel decidere politico e si “asserve” all’interesse della lobby. E’ morto quando ogni giorno nel nostro piccolo non siamo in grado di avere valori condivisi che ci distolgono dal solo interesse privato.
Ma il futuro è fatto di scelte e le scelte, comunque e per fortuna, le fanno gli uomini. Gli uomini liberi.